23 luglio, 2012

SEMI DI CANNABIS ONLINE: VENDERLI SENZA ISTIGAZIONE NON E' REATO








La vendita di semi di cannabis su internet non costituisce reato, nemmeno se abbinata agli strumenti necessari alla coltivazione delle piante. A dirlo è una nuova sentenza che, secondo una prassi sempre più diffusa, “scagiona” chi vende semi di Marijuana via web, ma non istiga a fare uso di droga.


Dei semi di cannabis che vengono venduti su internet se ne parla ormai da tempo, tanto che dai primi casi ad oggi sono cambiate molte cose. Dal rigore iniziale, infatti, si è passati ad una nuova interpretazione che tende a non punire la vendita di semi e attrezzature per la coltivazione, almeno quando non è abbinata alla “manifestazione di induzione od istigazione all’uso di sostanze stupefacenti”.

A dirlo è l’Aduc, a commento della recente sentenza del Giudice Monocratico presso il Tribunale di Rovereto che ha assolto un commerciante (webmaster di e-commerce) che gestiva più siti, indipendenti tra loro, ma attraverso i quali era possibile procurarsi tutto il necessario per la coltivazione fai-da-te della cannabis: dai semi agli irrigatori. L’accusa puntava proprio sulla vendita di prodotti funzionali alla coltivazione di sostanze stupefacenti, come violazione della normativa in materia di stupefacenti (art. 82 dpr 309/90):

“Da tale supposizione di strumentalità dei singoli beni commercializzati (lampade, fertilizzanti, semi etc.), oltre che dalla presenza di indicazioni concernenti le risultanze ottenibili teoricamente, si faceva derivare l’accusa con la quale si è dato corso all’azione penale nei confronti dell’imputato - spiega l’avvocato Carlo Alberto Zaina, consulente legale Aduc -. Il Tribunale di Rovereto ha ritenuto ‘di potere assolvere l’imputato muovendo dalla decisione 63/2012 del 17 Gennaio 2012 Sez. IV Cassazione, classificando, infatti, le informazioni contenute nel blog e nei siti come neutre, vale a dire prive di quel carattere di esaltazione delle qualità droganti dei prodotti ricavabili, idoneo a costituire forma di istigazione’”.

Sempre Zaina sottolinea come l’orientamento giurisprudenziale, sia in sede di merito che di legittimità e salvo qualche rarissima voce contraria, abbia ormai sancito che la vendita online di semi di cannabis, anche se abbinati ad altri beni, prodotti od informazioni che possano approfondire tematiche di coltivazione, non costituiscono manifestazione di induzione od istigazione all’uso di sostanze stupefacenti. I rischi, concludiamo noi, sono dunque per chi coltiva i semi di cannabis.






Fonte: Jugo

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