07 agosto, 2012

"ANCHE IO SONO KARINA": CAMPAGNA PER SOSTENERE IL VICEMINISTRO LICENZIATO PER IL VIDEO HOT






La licenziano per un video hot ma sul web esplode la campagna per sostenerla. Protagonista della vicenda è su internet Karina Bolanos, l’ex sottosegretario per la Gioventù del Costa Rica licenziata dopo la diffusione di un video erotico:
dopo il successo su Facebook della pagina “Siamo tutti Karina”, ora la protesta potrebbe scendere in piazza, con una manifestazione convocata per l’11 agosto nel centro della capitale San Jose’, a favore della Bolanos e contro “il maschilismo e la doppia morale della nostra societa’”.


Bolanos è stata rimossa lo scorso 31 luglio dalla presidente Laura Chinchilla, dopo che è apparso in rete un video, che avrebbe registrato nel 2007, nel quale la si può vedere distesa su un letto di albergo, vestita con lingerie bianca, mentre parla ad un anonimo interlocutore maschile (che non sarebbe suo marito) dedicandogli espressioni come “tutto quello che vedi è tuo” e “se ti avessi qui non sai cosa ti farei”. In un primo momento il caso ha causato imbarazzo soprattutto alla stessa Bolanos, che si è difesa sostenendo che aveva registrato il video senza sospettare che fosse diffuso pubblicamente e in un momento nel quale era separata dal marito, ma successivamente l’attenzione dell’opinione pubblica si è spostata verso il modo in cui Chinchilla ha licenziato il suo sottosegretario in poche ore, senza ascoltare la sua versione dei fatti né tenere in conto il suo disimpegno nell’incarico che ricopriva.

Erick Quesada, responsabile della pagina pro-Karina su Facebook, ha detto alla stampa locale che “noi vogliamo chiedere che le sia restituito il suo incarico, perché valutiamo che ha fatto un ottimo lavoro, e inoltre vogliamo chiedere un maggior rispetto verso le donne del Costa Rica”. E’ in questa chiave femminista che la campagna a favore di Karina Bolanos ha segnato il suo maggior successo, con decine di donne (e uomini) che hanno solidarizzato con il sottosegretario licenziato, facendosi fotografare anche loro seminudi su un letto, con appeso un cartello nel quale si legge lo slogan “Anch’io sono Karina”. Il governo finora non ha risposto, limitandosi a spiegare che l’allontanamento di Bolanos è stato deciso per permettergli di difendersi da quello che sembra un caso di estorsione, del quale però la sottosegretaria non aveva messo al corrente i suo compagni di gabinetto.













Fonte: noncipossocredere

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