21 agosto, 2012

PASSERA: "LE TASSE SONO TROPPO ALTE!"





Dopo il premier Monti, anche Corrado Passera, sempre dal Meeting di Comunione e Liberazione a Rimini, si dichiara ottimista in merito all'uscita dell'Italia dalla fase di crisi economica.
«Sì, anch'io vedo l'uscita dalla crisi» ha detto il ministro dello Sviluppo economico ai giornalisti che gli chiedevano un commento sulle parole di Monti. «Ma dipenderà molto da quello che riusciremo a fare».

COESIONE SOCIALE – «La coesione sociale è la base della crescita. La coesione e la competitività vanno insieme», ha affermato Passera, intervenendo al convegno su welfare e sviluppo. «Ma la coesione sociale non è un costo da portarsi dietro. Ci troviamo con un disagio di livello occupazionale alto come non mai, ma il problema per la competitività e la crescita si chiama produttività che è più grave del problema dello spread finanziario». Serve, ha fatto intendere il ministro, un impegno anche doloroso delle parti sociali «per fare ciò che ha permesso alla Germania di salvarsi dieci anni fa».

DEBITO: «COLPE DEL PASSATO» – Sull'alto debito pubblico, secondo Passera «la situazione è un po' peggio di quello che potremmo immaginarci». Una questione, quella del deficit, su cui le responsabilità «sono anche le politiche passate. L'eredità di questi vent'anni di seconda Repubblica è davvero deludente. Non dobbiamo nascondere i problemi sulla crescita e sulla crisi». Tassare non è la sola unica soluzione: «Abbiamo uno dei livelli di tassazione più alti del mondo, si tratta di una zavorra che dobbiamo correggere – ha sottolineato Passera -. Bisogna trovare le risorse per il welfare e per ridurre le tasse ai cittadini onesti».

«EVITATO COMMISSARIAMENTO» – «Abbiamo evitato il commissariamento dell'Italia», ha aggiunto il ministro. «Ora è superato, ma dobbiamo sapere che ci siamo andati vicini». Appena Monti si è insediato, la prima cosa che ha fatto è stato salvare «l'indipendenza dell'Italia», evitare «il fallimento» con «forti e drastiche azioni strutturali e condivise. Quello che ha cambiato l'umore del mondo intorno all'Italia è stata l'unità delle istituzioni, della politica, delle forze sociali e della gran parte dell'opinione pubblica».

LE REAZIONE DEI SINDACATI – Ma le parole di Mario Monti e Corrado Passera non trovano riscontri positivi tra i leader delle organizzazioni sindacali. Per Raffaele Bonanni, numero uno della Cisl, «il Paese è in una situazione disastrosa. Credo che la fine della crisi la vedremo solo quando tutti tireranno da una sola parte per affrontare i nodi che abbiamo di fronte». Per Luigi Angeletti, segretario generale della Uil, l'ottimismo del presidente del Consiglio è invece «necessario ma assolutamente infondato», mentre la Cgil «non vede l'uscita dal tunnel» e per bocca del segretario confederale Elena Lattuada afferma: «I dati nostri e di Confindustria ci dicono tutto il contrario».








Fonte: noncipossocredere

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