12 dicembre, 2012

PILLOLA "ANTI-SBRONZA": IL MINISTERO BLOCCA TUTTO





La pillola antisbronza venduta nelle farmacie non ha mai ottenuto, come sostiene invece falsamente il sito Internet, la registrazione come dispositivo medico presso il Ministero della Salute.
E’ lo stesso Ministero, attraverso un portavoce, a far sapere che, dopo la notizia della commercializzazione delle compresse che promettono di annullare gli effetti anche di cinque bicchieri di vino, pubblicata da Repubblica, sono stati incaricati i carabinieri del Nas di effettuare una serie di controlli. A breve il prodotto potrebbe essere ritirato dalla vendita e per i distributori non sono escluse conseguenze.

"Poco tempo fa – spiegano dal Ministero – il Consiglio Superiore di Sanità (ovvero il massimo organo consultivo tecnico-scientifico del Ministro, ndr) pronunciandosi su una richiesta aveva espresso il divieto di immissione in commercio di Etisorb. Non c’è quindi autorizzazione alla vendita. Ringraziamo Repubblica per averci permesso di venire a conoscenza della situazione sulla quale abbiamo già avviato una serie di approfondimenti".

I carabinieri del Nas nelle prossime ore effettueranno controlli nelle farmacie e quasi sicuramente anche presso il distributore, la società Therasix con sede a Novara.

Eisorb è una compressa di zeolite attiva micronizzata. La zeolite è un minerale poroso dalle grandi capacità assorbenti che ne fanno un materiale utilizzato per depurare, trattenere sostanze inquinanti (anche radioattive. A suscitare la dura reazione di Gianni testino, medico genovese e vice presidente nazionale della Società Italiana di Alcologia, era stato il volantino pubblicitario in bella mostra in alcune farmacie di Genova come nel resto d'’Italia:" Prevenzione del rischio senza rinunciare al bere! Il primo dispositivo medico per la riduzione dell'assorbimento di alcool fino al 60/70%". E poi, ancora, la pubblicità che ti spiega come con due compresse "assunte subito prima di bere" puoi anche permetterti cinque bicchieri di vino, oppure solo tre, ma assieme ad un bicchierino di superalcolico.

Per Testino una pubblicità discutibile e da bocciare sia sul piano medico che su quello etico:"Nel nostro paese il 38% degli incidenti mortali avviene per l'alcol. Incidenti che sono anche la prima causa di morte dei ragazzi sotto i 24 anni. E le medie liguri sono in linea con quelle nazionali. Viene insomma da pensare che un farmaco che incentivi a bere sia l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno".

Nelle farmacie di Genova il prodotto è sbarcato da due settimane. Fa bella mostra di sé sui banchi, con tanto di volantini pubblicitari. "D’accordo, se uno vuole può farne un uso distorto", commenta il titolare della farmacia San Raffaele di corso Gastaldi, dove alcuni utenti del San Martino lo avevano notato nei giorni scorsi, denunciandolo poi sbigottiti ai medici dell’ospedale. "Ma se ad usarlo è chi ha piacere di bere, e i suoi bicchieri li berrebbe comunque, che male c’è? Lo aiuta a non far entrare l’alcol in circolazione".

Il problema è che, accanto a chi si presume lo assuma responsabilmente, ci sono i ragazzi che lo usano il sabato sera per alzare il gomito e lavarsi la coscienza, oppure chi si affida alla pillola per mettersi al volante dopo aver bevuto. Non a caso, su internet è stato subito rinominato "pasticca anticiucca" o "pillola salvapatente". "Non posso negare che il prodotto sia uno dei tanti messi in commercio dopo l’inasprimento delle regole su alcol e guida – ammette il farmacista – Però sulla pubblicità non c’è scritto espressamente che è possibile guidare dopo averlo assunto e aver bevuto, quindi non si può dire che sia ingannevole. Ripeto: il cliente ideale è quello che lo compra perché gli piace il vino, non vuole rinunciare a berlo e non vuole subire gli effetti dell’alcol. Ma non ha intenzione di mettersi in auto. Ogni uso diverso da questo non mi sentirei di consigliarlo, ma tutto sta alle scelte individuali…". Sta di fatto che, in poco più di dieci giorni da quando la pillola ha fatto la sua comparsa sul bancone, "ne ho vendute pochissime.









Fonte: noncipossocredere

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