02 agosto, 2012

KURATAS, IL ROBOT REALE A DIESEL: ARMATO E PILOTABILE DALL'UOMO





Un robot controllabile da un essere umano, armato e acquistabile dal Giappone. Non è fantascienza, è Kuratas, il primo mech gigante costruito da una compagnia giapponese, la Suidobashi Heavy Industry, partorito da un'idea dell'artista Kogoro Kurata.
Presentato al Wonder Fest 2012, il mobile suit è realmente acquistabile previo esborso di 1,35 milioni di dollari, disponibile in 15 persi colori a cui si possono aggiungere alcuni accessori.

Chi dispone di questa grossa cifra può comprarlo sul sito ufficiale della compagnia, anche se per ora il robot rimane un progetto "artistico" ma non è esclusa la sua produzione in serie. Alto 3,8 metri e dal considerevole peso di 4,4 tonnellate, Kuratas si muove su quattro ruote snodabili e conta una trentina di giunture idrauliche che usa per muoversi con una certa flessibilità. Può essere pilotato dall'interno ma anche tramite Microsoft Kinect o smarthphone (ovviamente anche l'iPhone è supportato). Ultimo dettaglio: è armato, anche se è dotato di strumenti non letali ma neanche del tutto innocui.

Il pilota può quindi entrare letteralmente nel robot e controllarlo tramite una combinazione tra interfaccia touch screen e gesti, grazie appunto al sensore Kinect montato all'interno del cockpit, in grado di pilotare direttamente le braccia del robot. Un esoscheletro come tradizionalmente siamo abituati a vedere negli anime giapponesi o nei film di fantascienza, ora trasposto nella realtà di tutti i giorni.



Kuratas conta anche su un sistema operativo appositamente realizzato dall'esperto di robotica Wataru Yoshizaki, chiamato V-SIDO OS, che rimanda al termine giapponese "Bushido", tradotto comunemente come "la via del guerriero". Un mech intriso di cultura giapponese, che del resto rimane pur sempre la patria dei "robottoni".

In realtà sembra a prima vista più un mezzo di trasporto che un robot da combattimento: lo si vede muoversi in città nel bizzarro video di istruzioni, anche se attualmente raggiunge solo i 10 km/h di velocità. Progetti futuri prevedono una versione 2.0 con vere e proprie gambe robotiche, attualmente Kuratas non potrebbe superare neanche le strade leggermente accidentate.

L'aspetto forse più bizzarro del progetto, ma per certi versi anche inquietante, sono le "armi". Il robot può sparare innanzitutto dei "missili", in questo caso bottiglie d'acqua, e monta anche due mitragliatori che sparano 6000 proiettili di gomma al minuto. La killer application del lato "bellico" di questo mostro è sicuramente la feature chiamata "Smile Shot": al pilota basterà semplicemente sorridere per attivare le armi e quindi sparare, grazie a una telecamera posizionata all'interno del robot che riconosce le espressioni facciali. Tutto viene spiegato accuratamente nel video di presentazione del mech, una sorta di guida a tutte le funzionalità e soprattutto ai molteplici usi che ne potranno fare i fortunati possessori.

Il suo creatore ci tiene a precisare che non ha voluto costruire una vera e propria macchina da guerra. In una sua Kurata ha infatti dichiarato che detesta il solo pensiero che la sua creazione potrebbe fare del male a qualcuno: "Questo mech è stato creato solo per pertire le persone, guardate infatti gli stupidi eco-missili, cioè le bottiglie d'acqua. Forse questo tipo di robot potrebbe essere usato per una nuova generazione di Survival Game, oppure potrebbe essere interessante per gli sceicchi di Abu Dhabi, che potrebbero acquistare perse unità per mettere su dei veri tornei di robot".

Insomma la realtà e la finzione convergono sempre di più grazie alla tecnologia. Più che altro, sembra proprio che l'immaginazione e soprattutto le storie e i personaggi immaginari che popolano anime, serie Tv e film prorompano di forza nelle invenzioni reali. Il motto della compagnia è "I sogni pentano reali", infatti Kuratas questo rappresenta: un sogno, quello che in molti facevano da bambini, quello di avere e pilotare in prima persona un robot reale.






















Fonte: noncipossocredere

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