28 luglio, 2012
SOLDATI IMPAZZITI PER COLPA DELLA GUERRA: 400MILA VETERANI NEGLI USA MANIFESTANO PROBLEMI PSICOLOGICI
Negli Usa ora 400mila veterani di guerra soffrono di problemi psicologici. Il nome scientifico utilizzato in psichiatria è disturbo post-traumatico da stress (DPTS), ovvero l’insieme di forti sofferenze di tipo psicologico come conseguenza di eventi traumatici o violenti, ribattezzato anche come “nevrosi da guerra” in quanto frequentemente riscontrata in militari coinvolti in situazioni di guerra particolarmente drammatiche o violente.
I principali sintomi riscontrati nei pazienti sono insonnia, ansia, tensione ed aggressività spesso prive di causa, incubi, ma anche flashback frequenti di eventi traumatici vissuti in prima persona e il “numbing”, ovvero uno stato di stordimento e confusione mentale.
La maggior parte dei militari vittime del DPTS ne è colpita a breve termine, ma secondo recenti studi un terzo dei casi sarebbe diventato cronico, anche se a tutt’oggi risulta difficile effettuare una stima precisa del numero di veterani colpiti. Secondo la Veterans Administration ne soffrirebbe una percentuale che va dall’11 e il 20 percento dei 2,3 milioni di militari dispiegati tra Iraq e Afghanistan.
Un particolare rilevante sono gli alti costi per il trattamento di questa patologia che, secondo le stime del Congressional Budget Office statunitense, sarebbe di circa 8.300 dollari a paziente solamente per il primo anno ed è proprio a causa di ciò che tra il 2011 e l’inizio del 2012 l’esercito americano ha avviato una revisione di tutti i casi di DPTS a partire dal 2001 in seguito a denunce da parte di militari che temevano di aver subito delle modifiche alle loro precedenti diagnosi. Questi timori hanno in molti casi trovato conferma in quanto diverse diagnosi di DPTS successivamente modificate – secondo alcune fonti più di 290 – sono invece risultate esatte. Si tratta infatti di diagnosi che costituiscono anche il primo passo per poter stabilire l’ammontare di benefici a cui ha diritto il militare.
Di particolare interesse sono le indagini che hanno portato alla revisione di più di cento diagnosi di DPTS precedentemente modificate presso la base Lewis McChord, tristemente nota non solo per i diversi incidenti che si sono verificati negli ultimi mesi, tra cui alcuni suicidi, ma anche in quanto campo base del sergente Robert Bales, il militare che lo scorso marzo è stato accusato del massacro di 16 civili afghani, e di altri quattro militari che hanno ucciso alcuni civili nel 2010.
Ancora gatte da pelare dunque per un governo USA ormai impantanato in una guerra lontana, costosa, dall’esito incerto, che dal 2001 ha portato a più di 3mila morti tra i soldati della Coalizione; nonostante il ritiro previsto per la fine del 2014, non c’è dubbio che questa guerra lascerà profonde cicatrici sul popolo americano per lungo tempo.
Fonte: noncipossocredere
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